Il Selous è la più grande riserva di caccia dell'Africa e una delle aree di osservazione della fauna selvatica preferite dai turisti. Ha una superficie di 50.000 chilometri quadrati ed è tra le maggiori aree protette in Africa.
La più grande e antica riserva naturale dell’Africa è una delle sue destinazioni più spettacolari; il Selous è assolutamente favolosa.
Questo è un parco imperdibile ed è una componente essenziale di qualsiasi itinerario del circuito meridionale.
Ci sono molti modi per scoprire la bellezza di questa riserva: è possibile fare un safari tra la natura incontaminata, navigare i suoi fiumi vedendo il Selous da un altro punto di vista.
Campeggiare e camminare nel parco permetterà al turista di vivere in prima persona un’esperienza incredibile in aree floride di bellissimi animali e paesaggi maestosi.
Il Selous è una destinazione superba per un safari, adatta per escursioni in famiglia e lune di miele, per via della comodità nel raggiungerlo ed il poco affollamento.
Il parco offre la più ampia varietà di attività di safari nel paese, sia in barca che in jeep, escursioni a piedi e leggendari pernottamenti in campi mobili.
La sezione settentrionale del Selous ospita una rete di canali e lagune che scorrono dal fiume Rufiji. Questo paesaggio lussureggiante fornisce una riserva d’acqua per la fauna della regione e, verso la fine della stagione secca, la concentrazione di animali intorno a queste fonti d’acqua è fenomenale. È qui, attorno al fiume e ai laghi, che è situata la maggior parte dei campi per fornire ottime aree di osservazione della fauna. La stagione migliore per visistare il Selous va da luglio fino a metà novembre, quando la stagione secca è nel pieno e gli animali si raggruppano nei pressi nelle poche fonti d’acqua permanenti.
Il volume della fauna nel Selous è eccezionale con statistiche che fanno impallidire la maggior parte dei parchi in Africa. La concentrazione di elefanti, bufali e leoni è maggiore di quella di ogni altro parco, durante tutto l’anno. Infine, il Selous è l’ultima vera roccaforte del cane selvatico africano, chiamato anche licaone.