Il Parco Nazionale del Serengeti è senza dubbio il santuario della fauna selvatica più famoso al mondo, senza eguali per la sua bellezza naturale e il suo valore scientifico, ha la più grande concentrazione di selvaggina delle pianure in Africa.
Il Parco Nazionale del Serengeti è stato fondato nel 1952. Ospita il più grande spettacolo di fauna selvatica sulla terra: la grande migrazione di gnu e zebre. Anche la popolazione residente di leoni, ghepardi, elefanti, giraffe e uccelli è impressionante. C’è una grande varietà di alloggi disponibili, dai lodge di lusso ai campi mobili. Il parco si estende per 14.763 km², è più grande del Connecticut, con al massimo un paio di centinaia di veicoli in circolazione.
Il parco può essere diviso in tre sezioni. La popolare parte meridionale / centrale (Valle di Seronera) è ciò che i Masai chiamano il “serengit”, ovvero la terra delle pianure sconfinate. È la classica savana, punteggiata di acacie e piena di fauna selvatica.
Il corridoio occidentale è segnato dal fiume Grumeti ed è ricco di foreste.
Il nord, la zona di Lobo, incontra la Riserva Masai Mara del Kenya ed è la sezione meno visitata.
Due siti del patrimonio mondiale e due riserve della biosfera sono stati istituiti nella regione di 30.000 km². È un ecosistema unico che ha ispirato scrittori di Ernest Hemingway a Peter Mattheissen, registi come Hugo von Lawick e Alan Root, nonché numerosi fotografi e scienziati, molti dei quali hanno messo a disposizione i loro lavori per creare questo sito.
L’ecosistema del Serengeti è uno dei più antichi del mondo. Le caratteristiche essenziali del clima, della vegetazione e della fauna sono cambiate a malapena negli ultimi milioni di anni. Lo stesso uomo primitivo fece la sua apparizione nella gola di Olduvai circa due milioni di anni fa. Alcuni modelli di vita, morte, adattamento e migrazione sono vecchi quanto le colline stesse.
Il Serengeti è famoso soprattutto per le grandi migrazioni: oltre un milione di gnu e circa 200.000 zebre si muovono a sud dalle colline settentrionali verso le pianure meridionali per le brevi piogge ogni ottobre e novembre, per poi spostarsi a ovest ed a nord dopo le lunghe piogge in aprile, maggio e giugno. L’antico istinto di muoversi è così forte che nessun fiume infestato dai coccodrilli, nessuna zona arida, gola o dirupo può trattenerli.
Gli gnu viaggiano attraverso una varietà di parchi, riserve e aree protette.
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